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FERMO
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PROVINCIA DI FERMO
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Le atlete fermane alla decima edizione del “Venice Dragon Boat Festival”
LE INFINITAE SBARCANO A VENEZIA
Corteo dei dragon boat attraverso i rii e le calle della città per ricordare il
valore dello sport, anche nella malattia
Adrenalina, divertimento e commozione nella
trasferta veneziana per le “Infinitae Dragon Boat Team”, che hanno partecipato
il 28 e 29 settembre scorsi alla decima edizione del “Venice Dragon Boat
Festival”. Le atlete fermane hanno gareggiato con due formazioni nella distanza
dei 200 metri: nella categoria BCS - donne che dopo aver affrontato la diagnosi
di tumore al seno e il percorso oncologico praticano il dragon boat come
sostegno alla riabilitazione - e supporter e in quella del Misto, formata da 10
uomini e 10 donne. Proprio in questa classe di gara è arrivato il piazzamento al
terzo posto. Una grande soddisfazione, soprattutto perché a far parte
dell’equipaggio misto ci sono i mariti delle atlete, che per tutta l’estate si
sono allenati con le Infinitae. “Questa esperienza, in questo assetto totalmente
nuovo per noi, – ha commentato la capitana Barbara Ferroni – ci ricorda quanto
sia importante sostenersi a vicenda e condividere. Alcuni di loro non avevano
mai praticato questo sport e si sono comunque messi in gioco per questo
importante obiettivo. In equipaggio anche alcune atlete che sono arrivate in
squadra da poco, ma che, con determinazione e costanza, si sono preparate per
gareggiare”. “Al di là dei risultati e dei tempi ottenuti, il valore di
competizioni come queste è nel confronto con squadre che da molti anni praticano
il dragon boat. – spiega la coach Silvia Giannini – Per noi che ci siano
avvicinate da poco a questa disciplina ogni manifestazione è un arricchimento,
tecnico e umano”.Il pomeriggio di gara si è concluso, oltre alle premiazioni,
con la cerimonia del risveglio del drago e danze in abiti tipici del Tibet e
della Mongolia. Gli equipaggi hanno poi partecipato, nella mattina di domenica,
ad un corteo con i dragon boat attraverso i rii e le calle del sestiere di
Cannaregio, salutati e immortalati dai tanti turisti attirati dalla parata.
L’iniziativa, oltre ad offrire alle atlete e agli atleti l’impagabile esperienza
di conoscere una Venezia meno nota dalla bellissima prospettiva dell’acqua, ha
reso concretamente visibile questa attività sportiva, che per il movimento delle
“Donne in rosa” vuol dire far conoscere il valore della prevenzione e far
sentire a quante affrontano la malattia che lo sport aiuta a non sentirsi sole.