FOTOCRONACAFERMANA

 

 

 

 

 

Citta'

di

FERMO

 

TEATRO DELL'AQUILA

di

FERMO

Sabato 16 NOVEMBRE 2024

ore 21,00

              

UN BALLO IN MASCHERA

DI

GIUSEPPE VERDI

 

Sabato 16 novembre 2024 alla serata inaugurale (dalle ore 19.30) della Stagione d'Opera del Teatro dell'Aquila, con "Un Ballo in Maschera" di Giuseppe Verdi (inizio spettacolo ore 21.00), della Fondazione Rete Lirica delle Marche, in coproduzione con Fondazione Teatro Regio di Parma

 

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Melodramma in tre atti su libretto di Antonio Somma da Gustave III ou Le bal masqué di Eugène ScribeMusica di Giuseppe Verdi

Edizione critica a cura di Ilaria Narici The University of Chicago Press, Chicago e Casa Ricordi, Milano
Direttore Fabio Biondi / Giuseppe Mengoli (30 novembre) Regia Daniele Menghini Riccardo Davide Tuscano Renato Hae Kang Amelia Ilaria Alida Quilico Ulrica Danbi Lee Oscar Licia Piermatteo Silvano Giuseppe Todisco Samuel Agostino SubacchiTom Lorenzo Barbieri
FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana Coro del Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno Maestro del coro Pasquale Veleno
Nuovo allestimento in coproduzione con la Fondazione Teatro Regio di Parma
Il Conte Riccardo è il saggio e illuminato governatore della colonia inglese del Massachusetts sotto il regno di Carlo II. Oscar, il fido paggio, si occupa dei preparativi di un ballo in maschera che avrà luogo a palazzo nei giorni successivi e presenta al Conte una lista di invitati tra i quali vi è Amelia, moglie di Renato, segretario e caro amico di Riccardo. Questi ama in segreto la donna, ma non osa farsi avanti per fedeltà verso l’amico.


NEL SEGNO DELLA SOLIDARIETA’ E DELLA BELLEZZA LA PRIMA DELL’OPERA AL TEATRO DELL’AQUILA DEL 16 NOVEMBRE

 

Catering della serata di gala curato da Fattoria Sociale Montepacini in collaborazione con IISS Carlo UrbaniRestaurate ed esposte due aquile lignee, un plastico del teatro e ripristinato l’orologio sopra al palcoscenico La prima nella prima. E’ stata una prima volta di successo la collaborazione con la Fattoria Sociale Montepacini che ha curato il catering di accoglienza della serata di gala che ha preceduto sabato 16 novembre l’avvio della stagione lirica con “Un ballo in Maschera” di Verdi al Teatro dell’Aquila.

Insieme agli studenti dell’Alberghiero “Carlo Urbani” di Porto Sant’Elpidio, coordinati dal prof. Mario Andreanacci, gli ospiti della Fattoria Sociale Montepacini, presieduta da Marco Marchetti, e sotto la guida delle chef Aurelio Damiani, hanno saputo curare al meglio il benvenuto degli ospiti della serata con pietanze e piatti preparati da loro appositamente per questo momento speciale. A loro le congratulazioni ed i rallegramenti del Sindaco Paolo Calcinaro che ha sottolineato come i ragazzi di Montepacini abbiano saputo accogliere tutti in modo veramente esemplare per una prima dell’opera che li ha visti protagonisti, per cui - ha ricordato il primo cittadino - ogni spesa comunale è andata ad una realtà sociale che sostiene ragazzi con disabilità o fragilità.

“Il territorio protagonista, il sociale che unisce, le aziende locali che hanno dato il loro fattivo contributo per una serata che complessivamente rimarrà nella memoria di tutti grazie al sapiente e certosino lavoro di coordinamento e preparatorio dell’Ufficio Cultura del Comune, guidato dal Dirigente Giovanni della Casa – ha detto l’assessore alla cultura Micol Lanzidei – prima della Prima Montepacini ha dato lustro ad una serata in cui la città e la comunità si sono ritrovate a teatro, confermando quel senso di appartenenza e identitario che è proprio del teatro. La stagione 2024/2025 si è aperta con una serata inaugurale all’insegna della solidarietà e con il Teatro dell’Aquila che ha voluto sostenere il Progetto di Recupero del Forno Storico della Fattoria Sociale Montepacini volto a qualificare le opportunità di inclusione lavorativa di persone fragili e soggetti svantaggiati”. A rendere speciale il momento dell’accoglienza l’apporto fondamentale dell’azienda “180 gradi” – pane e dolci delle Marche, la musica degli allievi del Conservatorio Pergolesi ed il tocco di bellezza ad opera degli studenti del corso di scenografia del Liceo “Caro – Preziotti - Licini“, coordinati dalla prof.ssa Tiziana Vallasciani, reduci dal periodo di alternanza scuola-lavoro in teatro con la residenza di allestimento della lirica

 

 

Un grazie inoltre a:
Azienda agricola “Conti Maria” - Fermo Azienda agricola Fontegranne - Belmonte Piceno
Azienda agricola “I Tuzi” - Ortezzano Azienda agricola “Le Senate” - Altidona Azienda vitivinicola “Vittorini” - Monsampietro Morico Associazione Psiche 2000 Grafiche Fioroni Salumificio Candido Passamonti - Monte Vidon Combatte Sassetti Oleificio - Monte San Pietrangeli Tenute Rio Maggio - Montegranaro Terraprospera - Società agricola - Loro Piceno Fonte di PalmeTop Catering srl

Il territorio protagonista non solo con una realtà sociale come Montapcini ma anche con la cultura che, in occasione della prima serata della stagione lirica, ha voluto lasciare un segno tangibile esponendo interventi restaurativi curati da professionisti locali, che hanno dato un tocco di fascino ad una prima d’incanto: esposte nell’atrio della biglietteria due aquile lignee dipinte ad olio su legno di abete. Dal 1830 cominciò l’uso di annunciare gli spettacoli non solamente coi manifesti, ma appendendo un’aquila in legno intagliata, la quale portava il titolo dello spettacolo e l’ora dell’inizio. Intervento di restauro eseguito da Mirmex di Francesca Ascenzi (2024) e supporto espositivo realizzato da Tre Elle s.r.l. (Daca Vetrine).Nel prefoyer ha fatto sfoggio della sua bellezza il plastico del Teatro dell’Aquila, riproduzione in scala 1:40, risalente al periodo 1994-1997, realizzato da Marino Lambruschi: una fedele riproduzione del complesso architettonico che ospita il Teatro dell’Aquila, ricca di minuziosi dettagli e dotata di impianto elettrico con luci e meccanismi di movimento del fondale e delle tende di palcoscenico. Intervento di ripristino eseguito da Mirmex di Francesca Ascenzi e supporto del plastico realizzato da Tre Elle s.r.l. (Daca Vetrine). Al Teatro dell’Aquila è bene rivolgere gli occhi sopra al palcoscenico per ammirare l’antico orologio a tamburi, donato dalla famiglia Paccarone al Teatro dell’Aquila, che si trova tra le due aperture sul soffitto sopra il boccascena che lasciano intravedere l’indicazione retroilluminata delle ore (in numeri romani da I a XII) e dei minuti (in numeri arabi). L’orologio a differenza di un orologio da torre o da edificio, è stato progettato per funzionare solo durante gli spettacoli teatrali e non a tempo continuo. All’inizio di ogni spettacolo veniva resettata in base all’orario corrente, caricati i quattro pesi, e lasciata andare per il solo tempo della durata di una carica (circa 8/10 ore). Intervento di ripristino eseguito da Gruppo De Santis Corinaldi.