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PROVINCIA DI FERMO |
PREFETTURA DI FERMO
UFFICIO TERRITORIALE DEL GOVERNO
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Prefetto della Provincia di Fermo S.E. dott. Edoardo D’Alascio
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PREFETTURA DI FERMO
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Giornata Sicurezza Lavoro, la Uil Marche incontra i Prefetti:
“Migliorare azioni su prevenzione e amianto”
Due morti sul lavoro su tre lo scorso anno sono state registrate
nei settori delle costruzioni, della metalmeccanica, della logistica e del
commercio. Un bilancio tragico che non si arresta, conta su sempre minori
investimenti pubblici per fronteggiarlo e si affianca all’incremento costante
delle malattie professionali, sintomo di un sistema di prevenzione ancora
inadeguato. Malattie professionali come, ad esempio, i mesoteliomi che causano
più morti degli stessi infortuni. La Uil Marche ha incontrato i Prefetti sul
territorio regionale per chiedere ancora una volta alle Istituzioni di rendersi
promotrici di azioni più incisive e condivise per interrompere questa terribile
conta che tra l’altro, nella nostra regione, annovera un indice di gravità
superiore dello 0,2% rispetto alla media italiana. Le delegazioni di
sindacalisti sono state ricevute nelle Prefetture di Pesaro, Ancona, Macerata,
Fermo e Ascoli. Nel corso degli incontri sono stati consegnati il Dossier sugli
infortuni nelle Marche e il Focus Amianto, realizzati dal Centro Studi e dal
Coordinamento Amianto del sindacato.
“Abbiamo chiesto che il 28 aprile non sia solo un giorno della memoria ma il
punto di partenza per una nuova stagione di diritti, dignità e sicurezza per chi
lavora. Ogni morte sul lavoro è una sconfitta per lo Stato, per le Istituzioni e
per tutta la società. Per questo Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di dedicare anche
il Primo Maggio 2025 al tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro con
lo slogan ‘Uniti per un lavoro sicuro’” ha detto la segretaria generale della
Uil Marche, Claudia Mazzucchelli. Nelle Marche, il trend degli infortuni sul
lavoro mostra un miglioramento negli ultimi anni, ma persistono aree di forte
criticità. Tra il 2008 e il 2013 si è registrato un calo significativo del
-32,80% degli infortuni denunciati, a fronte di un dato nazionale fermo a
-20,60%. Il risultato fu trainato da ingenti investimenti pubblici – fino a
800.000 euro l'anno – e da una stretta collaborazione tra Regione, Inail e altri
attori della sicurezza. Successivamente, il miglioramento si è affievolito: tra
il 2014-2018 il calo è stato solo del -6,80%, mentre nel 2019-2024 (escludendo
gli anni pandemici) si è fermato al -12,80%. A pesare è stata la scarsità di
risorse e l’assenza di una programmazione incisiva, nonostante la presenza di
competenze professionali di alto livello. L’indice di frequenza, ovvero il
rapporto tra il numero degli infortuni e la popolazione lavorativa rivela che le
Marche ha una media regionale ben superiore alla media Italia (+2,18) con i dati
più critici nelle province di Ancona (+2,10) e Pesaro Urbino (+1,79).
Crescono invece le malattie professionali. Nel 2024 ne sono state denunciate
7.725 (+14,08% rispetto al 2023). Il continuo andamento negativo è il sintomo di
una minore attenzione alla prevenzione, che si traduce probabilmente in una
carente azione di contrasto delle tecnopatie. “Probabilmente - denuncia la
segretaria Mazzucchelli - la malattia professionale non è percepita, spesso per
lunga latenza della patologia, nello stesso modo in cui è vissuto
drammaticamente l'infortunio sul lavoro. Su questo tema gravi sono i ritardi del
sistema istituzionale della prevenzione a tutti i livelli, anche perché le
malattie professionali non sono solo causa di gravi e durature inabilità, ma
producono anche un numero elevatissimo di decessi, anche superiori a quelli che
avvengono per eventi infortunistici, come ad es. mesoteliomi e altri tumori
professionali”.
Per quanto riguarda l’amianto, a oltre trent’anni dalla sua messa al bando,
nelle Marche si registrano ogni anno oltre 150 decessi collegati
all’esposizione, su circa 4.400 a livello nazionale. La nostra regione risulta
tra le più virtuose nel censimento (55% della mappatura nazionale è opera di
Piemonte e Marche), ma le attività di bonifica restano estremamente limitate.
"Manca ancora – prosegue la segretaria Mazzucchelli - il nuovo Piano Regionale
Amianto e per questo sollecitiamo un’immediata accelerazione dei lavori. Occorre
rafforzare la sorveglianza sanitaria per ex esposti e lavoratori a rischio, oggi
ancora insufficiente". Tra le proposte della UIL Marche: aggiornamento della
mappatura dei siti contaminati, incremento dei finanziamenti per le bonifiche,
creazione di discariche di prossimità, tracciabilità dell'amianto bonificato,
sviluppo di campagne informative, e istituzione di un Comitato Regionale Amianto
per monitorare l’attuazione del futuro piano.
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